Giuseppe Ajmone

Giuseppe Ajmone (Carpignano Sesia, 17 febbraio 1923 – Romagnano Sesia, 8 aprile 2005) è stato un pittore di raffinata sensibilità e figura di spicco nell'arte italiana del secondo dopoguerra. La sua formazione avvenne all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove frequentò i corsi di Achille Funi e Carlo Carrà. Nel dopoguerra, Ajmone fu tra i protagonisti del movimento di Corrente e nel 1946 fu tra i firmatari del Manifesto del Realismo ("Oltre Guernica"), che propugnava un indirizzo post-cubista. Tuttavia, già intorno al 1949, si allontanò da tale indirizzo per sviluppare un linguaggio pittorico più lirico e introspettivo, influenzato da artisti come Bonnard e Cézanne.

La sua produzione si concentra principalmente su tre filoni tematici: la natura morta, il paesaggio e il nudo. Le sue tele sono caratterizzate da un sublime impasto di luce e colore, in cui la realtà viene trasfigurata in una dimensione interiore, mostrando una sottile tensione emotiva e un nitore che dona alle composizioni un tono sereno e contemplativo.

Ajmone partecipò attivamente alla vita culturale: fu redattore di riviste d'arte come Pittura e Numero e collaborò con la casa editrice Einaudi, realizzando anche una raccolta di acqueforti per le poesie di Cesare Pavese. È stato invitato più volte alla Biennale di Venezia (inclusa una sala personale nel 1962) e alle Biennali di San Paolo del Brasile. Le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private, e nel 1951 vinse il premio "Senatore Borletti" per la giovane pittura italiana.

Opere su carta

Nudo, 1969
  • Nuovo

Nudo, 1969

Tecnica mista su carta intelata cm 150 x 92 

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