Roberto Malquori

Roberto Malquori (Castelfiorentino, 18 settembre 1929 – gennaio 2025) è stato un artista italiano tra i protagonisti del Gruppo 70, movimento nato a Firenze negli anni Sessanta che intrecciava arti visive, poesia e linguaggi della comunicazione. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Malquori sviluppò presto un linguaggio personale, capace di fondere ricerca estetica e critica sociale.

Negli anni Sessanta sperimentò una tecnica innovativa di décollage e trasferimento d’immagini, utilizzando solventi e inchiostri tipografici per prelevare figure da giornali, pubblicità e rotocalchi, ricomponendole in nuove narrazioni visive. Le sue opere, spesso ironiche e dense di rimandi alla cultura popolare, riflettono sui meccanismi della comunicazione di massa e sul potere dell’immagine nella società contemporanea. Nel 1965 aderì al Bauhaus Situazionista Scandinavo, condividendo l’idea di un’arte che superasse i confini tra opera e vita, coinvolgendo lo spettatore in modo attivo. Tema ricorrente nella sua produzione è la figura femminile, icona della bellezza, della pubblicità e del cambiamento sociale. Questo filone è stato al centro della mostra Femminile plurale – Opere dagli anni Sessanta ad oggi (2017), che ha evidenziato la sua capacità di cogliere l’evoluzione dell’immaginario collettivo. Nel corso della sua carriera Malquori ha esposto in Italia e all’estero, partecipando anche all’Alternativ Documenta di Kassel nel 1972.

Le sue opere sono state incluse in numerose rassegne dedicate alla Pop Art e al Gruppo 70, confermandolo come una figura di rilievo nel panorama dell’arte contemporanea italiana. La sua arte resta una riflessione viva sul rapporto tra realtà, immagine e percezione, e le sue opere – ancora oggi ricercate da collezionisti e appassionati – testimoniano la forza innovativa di un artista capace di anticipare molte delle dinamiche visive del nostro tempo.

Pittura

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